I principali sintomi del disturbo da stress post-traumatico sono:
- l’evento viene rivissuto persistentemente dall'individuo attraverso ricordi intrusivi (immagini, pensieri, percezioni) e/o incubi ricorrenti,
- il soggetto evita continuamente gli stimoli associati con l’evento, tentando di non pensare all’esperienza traumatica e di evitare di esporsi ad attività, luoghi, discorsi o persone che possano riportarlo alla mente. La persona può sentirsi distaccata ed estraniata e provare un diminuito interesse per gli altri,
- sintomi di uno stato di iperattivazione persistente come difficoltà ad addormentarsi o di mantenere il sonno, ipervigilanza ed esagerate risposte di allarme, difficoltà di concentrazione.
I sintomi del disturbo da stress post-traumatico si possono manifestare a qualsiasi età, compresa l’infanzia. Solitamente cominciano nei primi tre mesi dopo il trauma, ma è possibile che ci sia un ritardo di molto tempo, anche di anni, prima della loro comparsa.
Gli eventi traumatici vissuti direttamente possono includere tutte quelle situazioni in cui la persona si è sentita in grave pericolo come una aggressione fisica violenta, rapimento, attacco terroristico, disastri naturali (terremoti, inondazioni) o provocati, gravi incidenti automobilistici, stupri, ecc.
La psicoterapia cognitivo comportamentale interviene sul disturbo da stress post-traumatico facilitando l’elaborazione del trauma fino alla scomparsa dei sintomi dell’ansia. Una tecnica terapeutica, recentemente sviluppata, che si è dimostrata efficace per favorire l’elaborazione di un trauma e delle sue conseguenze psicologiche pesanti è l’EMDR.